Hitchcock nei film muti

Hitchcock nei film muti

Alfred Hitchcock nasce a Londra il 13 agosto 1899 e muore il 29 aprile 1990. Di famiglia cattolica, da giovanissimo, ha studiato al “Saint Ignatius College” tenuto dai Gesuiti in questo periodo ha sviluppato con forza il sentimento della paura. Della paura morale di essere associato a tutto ciò che è male per le punizioni fisiche che eseguite come “sentenze” dai Gesuiti.

Sin da giovane era attratto dal Cinema leggendo riviste specialistiche e andando spesso al Cinema seguendo in particolare i film di Lubitsch, Chaplin, Griffith, le pellicole della Famous Players (in seguito nel 1927 diventata Paramount Pictures Corporation), Keaton, Fairbanks, Pickford e anche i film della casa tedesca Decla-Bioscop (società per la quale ha lavorato Murnau).

Rimasto colpito dal film “Destino” (“Der müde Tod” 1921 Germania) di Fritz Lang, “MonsieurPrince”con Whiffles (Charles Seigneur conosciuto anche come Rigadin, Moritz, Tartupino, Sallustino e il principe Rigadin e più illustre rivale di Max Linder) e da “Intolerance” (1916 USA), “Nascita diuna nazione” (“The Birth of a Nation” 1915 USA) di Griffith e “L’isola delle naviperdute” (“The Isle of Lost Ship” 1923 USA).

Inizia a lavorare nel Cinema nella Famous Players-Lasky come disegnatore di didascalie ( la prima quando ancora non avevano finito di costruire gli studi per “Sorrows of Satan” ). In seguito passa al reparto montaggio.

Inizia allora a dirigere scene extra senza gli attori e infine passa al ruolo di aiuto regista per il produttore Michael Balcon. Il primo film a cui partecipa è “AlwaysTell Your Wife” (“Ditelo sempre a vostra moglie” 1923 GB) di Hugh Croise/Alfred Hitchcock interpretato da un, allora noto, attore inglese Seymour Hicks. Durante le riprese, dopo un litigio tra il produttore e il regista, la regia venne affidata a Hitchcock e al produttore stesso.

Il secondo film a cui prese parte come sceneggiatore, aiuto regista, curatore del dialogo e scenografo fu “Woman to Woman” (“Donna contro donna”1923 GB) di Graham Cutts. Tra queste due pellicole Hitchcock diresse un film mai completato “NumberThirteen” (“Numero tredici”) film a due bobine che secondo lo stesso regista non era nulla di buono.

In seguito prese parte con varie mansioni in alcuni film:

The White Shadow” (“L’ombra bianca” Graham Cutts 1924 GB)

Passionate Adventure” (“L’avventura appassionata” Graham Cutts 1924 GB)

Blackguard” (“Il furfante” Graham Cutts 1925 GB)

The Prude’s Fall” (“Il peccato della puritana” Graham Cutts 1924 GB)

Dopo questi film, il migliore secondo il cineasta fu “Woman to Woman” una recensione dell’epoca lo definì “Il miglior film americano mai girato in Inghilterra”, venne licenziato.

Il primo film totalmente di Alfred Hitchcock fu “The Pleasure Garden” (“Il giardino del piacere” 1925 GB) affidatogli dal produttore Michael Balcon. Era un film anglo-tedesco tratto da un romanzo di Sandys con una storia melodrammatica ma con alcune scene molto interessanti e proiettato qualche giorno fa al Cinema Ritrovato 2013 (girato in parte in Italia a San Remo e sul lago di Como all’hotel di Villa d’Este). Gli attori principali erano Miles Minder, Virginia Valli. Il film ha, come racconta Hitchcock stesso a Truffaut, molte vicissitudini specialmente nelle riprese italiane. Le riprese delle scene notturne venivano girate in pieno giorno e poi la pellicola veniva tinta di blu. Nonostante Hitchcock all’epoca si dichiari completamente innocente sulle questioni sessuali in questa pellicola, come fa notare Truffaut, le due protagoniste, Patsy e Jill, appaiono come una coppia. Il comportamento delle protagoniste viene spiegato dal regista come un’esperienza avuta in Germania a Berlino nel 1924. Il resto del film è stato girato nel teatro di posa in Germania a Monaco. In questo film, che il produttore ha definito un film “americano” e non “continentale”, sono presenti già dei semi del genio del cineasta che germoglieranno completamente con l’avvento del sonoro.

Nella scena finale quando Levett, il cattivo, diventa pazzo e minaccia con una scimitarra Patsy nello stesso momento appare il medico della colonia con una rivoltella e qui Hitchcock inquadra in primo piano la rivoltella e sullo sfondo il pazzo e la protagonista, il medico spara da lontano e il proiettile colpisce il pazzo che riacquisisce la ragione e dice “Ah ! buongiorno, dottore” molto normalmente poi vede che sta perdendo sangue guarda il dottore e dice “Oh ! Guardi” e infine cade e muore. Vedendo questo finale uno dei produttori tedeschi dice che non si può far vedere una scena così perché troppo brutale e non credibile.

La stampa fu molto favorevole tanto che il London Daily Express scrisse “Young man with a mastermind” (“Un giovane con l’intelligenza di un maestro”).

Dopo questo successo di critica Hitchcock girò “The Mountain Eagle” (“L’aquila della montagna” 1926 GB/GERMANIA) girato per sfondare nel mercato americano interpretato da Nita Naldi e giudicato dallo stesso regista un brutto film con una trama ridicola che racconta la storia di un direttore di negozio che perseguita con le sue attenzioni la giovane maestra innocente che si rifugia in montagna sotto la protezione di un eremita che finisce per sposare.

Il suo primo vero successo e primo “Film alla Hitchcock” fu “The Lodger” (“Il Pensionante” 1927 GB) con attore protagonista Ivor Novello, star del Cinema muto inglesee primo film in cui Hitchcock fece uno dei suoi camei.

Particolare la storia del film ritenuto inizialmente scadente e bloccata l’uscita prevista grazie alla partecipazione di Ivor Novello, solo qualche mese più tardi con qualche modifica il film usci e fu ritenuto “Il più grande film inglese”. L’azione si svolge nella casa di un’affitta-camere e, la proprietaria si chiede se il nuovo inquilino sia un assassino conosciuto come il Vendicatore.

Un tipo del genere di Jack lo Squartatore.Il film è stato trattato interamente dal punto di vista della proprietaria.

Secondo Hitchcock e anche il libro di Belloc Lowdes lo squartatore avrebbe dovuto essere, in tutto il film si ha questa impressione ma Ivor Novello ma essendo l’idolo delle folle non poteva esserlo. Cosa identica gli capitò nel 1941 con Carey Grant in “Il Sospetto” (“Suspicion” 1941 USA). Geniale l’inquadratura di Novello che passeggia avanti e indietro sopra le teste (al piano di sopra) degli altri personaggi ottenuta facendo costruire due metri quadri di pavimento di vetro spesso tre centimetri per sostituire il sonoro dei passi. Altra scena importante del film sono le uscite a notte alta di Novello ottenute facendo vedere solo la mano che scorre lungo la ringhiera. Scene girate dal punto di vista della madre e che sarebbero ancora valide per il sonoro, secondo Hitchcock.

Dopo “The Lodger” cambia compagnia e va a lavorare con la British International Pictures e gira quattro film in un anno “Downhill”(“Il Declino” 1927 GB) prestato alla vecchia compagnia), “EasyVirtue” (“Virtù facile” 1927 GB) con esterni sulla riviera, “The Ring” (“Vinci per me”1927 GB) e “The Farmer’s Wife” (“La moglie del fattore”1927 GB) distribuito nel 1928 e con esterni in Galles.

Il film successivo fu “Il Declino” (1927) dramma scritto da Novello e giudicato dal regista tremendo sia come storia sia come dialoghi. La vicenda racconta di uno studente (Novello) che viene espulso da scuola perché sospettato di avere una relazione con una ragazza del villaggio e lui dice al preside: “Significa che non potrò scendere in campo per i Ragazzi, signore?”.

In “Virtù facile”, lo stesso regista, racconta che l’unica scena interessante è quella della telefonata tra i due protagonisti nella quale il protagonista aspetta la risposta alla sua proposta di matrimonio.

La scena è girata dal punto di vista della centralinista che ci fa intuire l’esito, positivo, che durante la chiamata interrompe la lettura di un romanzo francese e attraverso le sue espressioni, tifa per il ragazzo, si leggono speranza, delusione, di nuovo speranza e infine ancora delusione fino a quando sorride si leva la cuffia con sollievo e alla fine riprende a leggere il suo romanzo facendoci capire che il matrimonio si farà. In questo film Hitchcock ammette di aver scritto una delle sue peggiori didascalie quando alla fine del film dopo il secondo divorzio la protagonista davanti ai fotografi dice “Sparate pure. Tanto non c’è rimasto niente da uccidere”.

In “Vinci per me” il cineasta inizia a sperimentare alcuni tocchi pittorici come il cartoncino sporco e malconcio “Round 1” sostituito da uno nuovo di zecca “Round 2” che indicava il rovescio della fortuna per “One Round Jack”. In questo film riuscito molto bene, secondo Hitchcock, inizia la collaborazione con l’operatore Jack Cox.

Hithcock non concorda con alcuni critici che definiscono “La moglie del fattore” un film in cui si vede il vero Hitchcock definendolo un lavoro di routine in cui ha meramente fotografato un copione teatrale con un sacco di didascalie al posto dei dialoghi.

Il film successivo fu “Champagne” (“Tabarin di lusso” 1928 GB) fu definito una cosa tremenda con una storia che veniva scritta mano a mano che giravano.

Ultimo film “interamente” muto fu “The Manxman” (“L’isola del peccato” 1929 GB) un lavoro su commissione, un melodramma familiare senza infamia e senza lode.

Con il film successivo “Blackmail” (“Ricatto” 1929 GB), ultimo film muto e primo sonoro inglese, girato quasi interamente come muto, mancava un solo rullo, e poi inserite scene parlate. In questa pellicola c’è la seconda “apparizione” di Hitchcock, la prima fu ne “Il Pensionante”.

Andrea Maraldi

Fonti:

Chi ha fatto quel film?” Peter Bogdanovich Fandango libri 2010

Il Cinema Ritrovato 2013” Edizioni Cineteca di Bologna 2013

Il Cinema secondo Hitchcock” Francois Truffaut Nuove Pratiche Editrice 1997 ( Il Saggiatore, 2014)

Pubblicato da CinemaeCinematografi

Cinefilo, Proiezionista...... Sono un amante del bel cinema (specialmente del periodo muto), collezionista di dvd (quasi 4000), di libri e riviste e altro materiale. Frequento festival come Bologna, Pordenone, Torino e altri,mi tengo informato. Sono romano ma da qualche anno ho scoperto la gioia di viaggiare e di cercare nuove avventure lavorative ho lavorato infatti a Prato ed ora sono a Milano). Ho avuto la fortuna di poter fare il lavoro più bello al mondo, il PROIEZIONISTA, facendovi guardare film belli o brutti ma sempre proiettati con la massima cura. Spero con questo blog di suscitare in voi emozioni come i film di cui parleremo.