Intervista a Elena Lunda (1928)

Elena LundaElena Lunda

Attrice e mamma – “Le cose più dolci della mia vita” – Il ventaglio e gli auguri – l’ascesa – I suoi films – quello che farà – Augurio di una attrice italiana

Nella sua bella e signorile casa torinese, tra le bimbe gioise e festose come due cinguettanti passerette, – Vittorina e Nicoletta -, l’attrice amica mi ha ricevuto. Da oltre un anno non ci vedevamo più. l’ultima volta fu, nel pieno sole d’estate della gaia e brillante spiaggia viareggina, dove le ” stelle “ del Cinema , del Teatro e della piccola e grande Lirica danno di gomito agli uomini della politica, ai finanzieri più famosi, ai letterati di moda ; dove l’autentica nobiltà del sangue non sdegna di fraternizzare talvolta con quella, meno blu, ma più rilucente, dell’oro.

Oltre un anno è passato da quel giorno. Ma il tempo per le buone amicizie non conta. E lo hanno dimostrato la cordialità e l’affettuosa e simpatica accoglienza con le quali la giovane attrice mi ha accordato questo colloquio per ” Cinemalia “.

Quando ho fatto a Elena Lunda il nome di questa rivista, ella, che è una donna colta e di squisito buon gusto, mi ha detto : – ” Cinemalia? ” La conosco. E’ una pubblicazione magnifica. Credo che l’Italia non ne abbia avute fino ad oggi delle più eleganti e delle più intelligenti redatte. Peccato, però, che io non possa dirvi cose interessanti. La mia vita di attrice cinematografica è semplice, piana, lineare.

– Ebbene, amica mia, è appunto per questo che sono qui a interrogarvi. Sono convinto che il pubblico sia un tantino stanco delle fantastiche e spesso ridicole notizie che un’abile organizzazione reclamistica gli propina senza requie sul conto delle ” stars ” d’oltre Oceano. ” Cinemalia ” è una rivista italiana. L’eleganza della sua veste non è disgiunta da quella pacata e intima sobrietà che è proprio della nostra razza latina. Le cose semplici mi direte interesseranno senza dubbio i nostri lettori.

– Se è così, non avete da domandare. E vi garantisco che sarò soprattuto sincera.

Elena Lunda sorride. Negli occhi neri e mobilissimi le brilla una luce di chiara alba primaverile. Accanto a lei, ma da una parte, una dall’altra sono sedute le sue due ” pupette ” : ed ella, mammina amorosa, se le tiene abbracciate in un gesto di tenerezza inesprimibile. Mi dice : – Vedete ? queste sono le cose più belle e più dolci della mia vita. Le realtà che non tradiscono e non tramontano. Vicino a loro dileguano tutte le ombre. Ci si sente più buoni : più puri. Che valgono, al confronto, tutti i film di questa terra ? … Ma già io divago. Scusate. Ritorniamo al punto di partenza. Dove eravamo rimasti ?

– Al permesso di interrogarvi.

– E allora : avanti. Volete sapere dove sono nata ?

– Se si può…

– Ma certo a Roma

– E vi iniziaste la vostra carriera ?

– Si. Feci delle piccolissime, minuscole parti con Enrico Guazzoni. Poi Lucio D’Ambra…

– A proposito : una volta mi parlaste di di un certo ventaglio istoriato di autografi.

– Ah, già. Era un ventaglio comune. Un giorno Lucio D’Ambra vi scrisse sopra queste parole : – Elena Lunda, principessa del Cinema oggi, sarà regina domani. – Carino, non è vero? Accadde che a quella dedica ne seguissero delle altre : di direttori e di compagni di lavoro. Auguri, cortesie, gentilezze. Sono dei bei ricordi… Dunque , come vi dicevo, Lucio D’Ambra mi scritturò per la ” DO RE MI ”  che egli, con tanta signorilità di intelligenza, dirigeva. Con Lucio D’Ambra feci altri due passi in avanti, recitando al fianco di Maria Couvin e di Romano Calò in due suoi fim : “ Il girotondo d’ undici lancieri ” e “ Passa il dramma a Lilliput “. Quindi un perido di riposo. E finalmente la mia prima interpretazione completa, con un soggetto del capitano Guido Milanesi : ” La storia di una vespa ” diretto dal povero Mario Caserini per la ” Cines “. Da allora recitai, sempre come protagonista. E vennero così : ” Il trust degli smeraldi “, “ Musica profana “, “ Oltre la legge ” e ” Cosmopolis ” di Gaston Ravel, tutti films eseguiti per la ” Cines “. Poi passai alla “ Tacita ” che si era costituita per iniziativa del notaio Stame. Con questa marca recitai : ” Un bacio dato “, ” Finalmente mio “, ” Ninnolo ” di Alfredo Testoni e       ” Sant’ Ilario “. Finchè si giunse alla crisi. Durante questo periodo, naturalmente anche la mia attività di attrice si rallentò. Tuttavia lavorai ancora. Alla ” Rinascimento “, sotto la direzione di Amleto Palermi e al fianco di Pina Menichelli, mia ottima  e carissima amica, presi parte alla riduzione cinematografica di ” La seconda moglie “, la bella e appassionante commedia di Pinero, e sotto la direzione di Telemaco Ruggeri, interpretai ” Occupati d’ Amelia ” – la brillante ” pochade ” di Feydeau – che fu anche un successo cordialissimo per la Menichelli e Marcel Levesque.

Ora le bimbe, che hanno ascoltato la mamma un poco attonite e sbalordite, con una immacolata chiarità di luci nelle pupille spalancate, sono scivolate giù, pian piano, dal divano e se ne sono andate in disparte con una bambola quasi più grande di loro.

Elena Lunda riprende il discorso : – Intanto la crisi andò man mano aggravandosi. Gli stabilimenti chiusero anche quelle porte che avevamo lasciato semiaperte. Si imponeva, per tutti noi, un dilemma : o partire o morire di fame. Atroce? Atroce, è vero. Ma la realtà era tale da non ammettere indugi di sorta. Dopo aver recitato “ Il Ricatto ” di Guglielmo Zorzi, diretto dallo stesso autore, ( e a questo proposito desidero dirvi che il film ebbe, come del resto gli altri dello stesso scrittore geniale e dell’ inscenatore maestro ) lasciai l’ italia e mi trasferii a Berlino.

– Rimaneste soddisfatta dell’ accoglienza tedesca ?

– Francamente, si. A Berlino recitai, con la parte di  “ Musette ” la famosa e trionfante               ” Bohéme ” di cui Maria Jacobini fece una interpretazione non ancora oggi superata. E poi alla ” Phoebus ” “ L’ uomo sulla cometa ” al fianco di Luciano Albertini, ” La cavalcata verso il sole ” con Lee Parry e l’ ottimo Livio Pavanelli e ” Il giustiziere di Davos “. Ma quanta lotta, quanti sacrifici, mio caro ! Finchè, la nostalgia dell’ Italia mi riprese. E tornai. Oh, la mia casa ! la mia famigliola ! Tornai con speranza : quella di poter lavorare. E la fortuna mi assistè, a dir il vero. Fui scritturata dalla ” Pittaluga ” per ” Il Gigante delle Dolomiti “. Ma il film che avrebbe dovuto completamente soddisfare le mie attitudini d’ attrice ancora non veniva. Da oltre un anno riposavo : forzatamente. Pensavo devo essere diventata molto brutta, molto vecchia, incapace addirittura, perchè non mi si cerchi più. Ma non riuscivo, credete, a convincermi : non potevo rassegnarmi ad una inattività che mi sembrava ingiusta. Proprio in questi giorni, mi si è offerta un’ ottima scrittura. Sarò la protagonista del nuovo lavoro ” Gli ultimi Zar ” che la ” Pittaluga ” si accinge a mettere in esecuzione. Il film è bello, potentemente drammatico. La mia parte è piena di risorse. Lo dirigerà il conte Baldassare Negroni. Credo che questa volta il cinematografo mi offra la possibilità di impormi definitivamente. Sono felice di lavorare in Italia. Metterò in questo film tutta la mia migliore buona volontà. Il solo pensiero di dover emigrare un’ altra volta mi angustiava terribilmente. Ecco che un poco di sole rinasce anche per me.

Un silenzio passa tra noi.

Soggiungo : – Gli auguri di ” Cinemalia ” vi accompagnano nella vostra ” rentrée ” : schietti e fedeli come quelli di vecchi amici. –

– Ed io ringrazio voi e la direzione della vostra bella rivista. Dite questo : Elena Lunda ritorna alla cinematografia con una speranza : che essa rinasca e che essa riconquisti il posto d’ onore che le compete. Perchè, ad onta di tutto, è stata l’ Italia ad insegnare, anche in questo campo, agli altri. E se la maestra  è stata, per un momento superata dagli allievi, non è detto che essa non possa dettare nuove leggi. Vedrete : l’ Italia che è tutta un fremito di ascesa, che è tutta una fiamma di passione riavrà la sua Cinematografia. C’è nel pubblico un grande desiderio di ritornare a quei films che gli possono parlare il linguaggio semplice e sempre vivo del cuore. L’ America ha saturato il mondo della mentalità del suo paese e della sua razza. Il pubblico comincia ad esserne stanco. La reazione è vicina e certa. L’ ora della rinascita cinematografica nazionale non è lontana. Lo stesso Governo ha a cuore le sorti della nostra Cinematografia. E Mussolini farà, siatene sicuro, anche questo miracolo : ridarà all’Italia l’ Industria Cinematografica che la fece ricca e florida in giorni non lontani.

Giuseppe Lega

Fonte : Cinemalia 15 gennaio 1928

 

http://www.imdb.com/name/nm0526266/

 

 

 

 

Pubblicato da CinemaeCinematografi

Cinefilo, Proiezionista...... Sono un amante del bel cinema (specialmente del periodo muto), collezionista di dvd (quasi 4000), di libri e riviste e altro materiale. Frequento festival come Bologna, Pordenone, Torino e altri,mi tengo informato. Sono romano ma da qualche anno ho scoperto la gioia di viaggiare e di cercare nuove avventure lavorative ho lavorato infatti a Prato ed ora sono a Milano). Ho avuto la fortuna di poter fare il lavoro più bello al mondo, il PROIEZIONISTA, facendovi guardare film belli o brutti ma sempre proiettati con la massima cura. Spero con questo blog di suscitare in voi emozioni come i film di cui parleremo.